Il Bari ha portato ancora bene ad Alessandro Del Piero. Proprio come nell’ultimo precedente giocato a Torino – nel 2007, quando festeggio con un gol le 500 in bianconero -, il capitano ha ancora una volta lasciato il segno. Un rigore decisivo per chiudere un match che, soprattutto nel primo tempo, si era rivelato ostico e complicato.
Il capitano è stato soddisfatto della vittoria: «Abbiamo vinto e siamo felici, ovviamente per quanto si possa esserlo nella nostra situazione. Ora dobbiamo farlo anche nelle prossime tre partite e incrociare le dita. Ma non dobbiamo guardar troppo agli altri campi, anche se siamo obbligati. Prima pensiamo a noi stessi. Sarà durissima raggiungere il quarto posto, ma è quello che vogliamo e dobbiamo crederci».
Oltre al gol, la domenica di Del Piero è stata caratterizzata anche da un episodio che l’ha visto protagonista nel finale: la sostituzione con Salihamidzic, evitata per l’acciacco di Marchisio. Il capitano spiega la subito versione e mette subito la parola fine alle voci su un diverbio con Zaccheroni. «Non c’è nessun caso. Mi ero già tolto la fascia per andare a darla a Buffon e in quel momento ho visto Marchisio a terra. C’è stato un momento di confusione, perché il cambio era stato già chiamato e io cercavo di fare notare che Claudio forse non ce l’avrebbe fatta ad andare avanti. Alla fine, meglio così perché era l'ultimo cambio. Se fossi uscito, poi avremmo dovuto giocare in dieci».
Archiviato il successo sul Bari si pensa già al futuro. Tre gare, 270 minuti. La Juventus proverà a compiere l’impresa, fattasi ancora più difficile dopo il successo della Samp a Roma, compiendo in pieno il proprio dovere. Tentare di chiudere al meglio una stagione complicata da troppi inconvenienti. Primo fra tutti gli infortuni: «La situazione infortuni – ha concluso Del Piero - è piuttosto eclatante e ci ha penalizzato. Pur senza cercare alibi, è evidente che questo fatto influisca nel rendimento di una squadra. Ma al di là di questo, se siamo in questa situazione vuol dire che ci sono tante cose che non hanno funzionato. Ma abbiamo ancora tre partite e dobbiamo concentrarci solo su quelle, poi guarderemo la classifica e faremo le nostre riflessioni».